Alla rievocazione casalinga per auto storiche e moderne, con partenza a Teolo, la scuderia di Rubano timbra il cartellino di presenza mentre la mente corre al passato.
La provincia di Padova, per le competizioni su strada, è diventata ormai un tabù ed escludendo solamente lo Slalom dei Colli Euganei e Città di Este, unica competizione agonistica a resistere, anche il solo sentire parlare di Coppa Monte Venda riporta la mente ed il cuore agli anni sessanta ed ottanta, quando il rallysmo qui era di casa.
Sabato scorso, il 16 Ottobre 2021, è andata in scena la consueta rievocazione per auto storiche, aperta anche alle moderne, grazie all’attività svolta da Gu Gu Corse.
Un appuntamento particolarmente sentito in casa Club 91 Squadra Corse, la quale ha schierato ben sei equipaggi che hanno fatto sentire il proprio sostegno a tutto lo staff organizzativo.
“La Coppa Monte Venda è nata sulle ceneri della Coppa d’Autunno” – racconta Daniele Martinello (presidente Club 91 Squadra Corse) – “ovvero di quell’evento che il Club 91 Squadra Corse organizzava assieme a Gu Gu Corse. È quindi naturale che questa manifestazione, che continua a vivere grazie a quest’ultima realtà, è decisamente sentita e non volevamo mancare.”
Una rievocazione che, nella sostanza, è stata ormai confinata nelle vesti di un autoraduno.
“La Coppa Monte Venda era nata come regolarità turistica” – aggiunge Martinello – “ed aveva il compito di creare un legame di continuità con la Coppa d’Autunno, una manifestazione analoga che permetteva ai concorrenti di sfidarsi, in prove di precisione, lungo quelle strade che avevano fatto la storia del rallysmo a Padova e nei Colli Euganei. Con il passare del tempo, il cambio dei regolamenti e le restrizioni sempre maggiori si è arrivati ad un banale autoraduno.”
A tenere alti i colori della scuderia di Rubano si sono presentati in sei, partendo da Alessandro Accettulli, in coppia con Giuseppe Accettulli, su una Lancia Montecarlo del 1980.
Marcello Bernardi, assieme a Luca Queboli, ha portato in mostra una splendida Porsche 911 gruppo 4 del 1975, seguito da Mariano Ferraretto, su Opel Ascona 400 del 1983, e dal figlio Mattia Ferraretto, assieme a Monica Sperandio sull’Opel Manta GT/E, dipinta nei colori della Squadra Biancazzurra, resa celebre dai polesani Barbujani e Levi negli anni ottanta.
Avvicinandosi ai tempi più recenti il sestetto è stato completato da Enrico Montemezzo, in coppia con Valentina Malatesta su un’Opel Kadett GSI, e da Alberto Arangino, assieme a Giuseppe Arangino sull’unica moderna iscritta, una Lancia Delta HF Integrale Martini 5.
“È davvero un rammarico” – conclude Martinello – “pensare che la Coppa Monte Venda sia oggi sinonimo soltanto di un autoraduno perchè dentro a quel nome ci sono pagine di storia dell’automobilismo sportivo della nostra provincia. Si dice che sognare aiuta a vivere meglio no? Quindi sogniamo che in futuro qualcosa possa cambiare ed intanto continueremo a sostenere tutte quelle realtà, come Gu Gu Corse, che cercano di mantenere in vita il ricordo di chi ha reso grande la nostra provincia nel motorsport, pur parlando di tanti, ma tanti, anni fa.”