La rivoluzione della regolarità sport ha prodotto i primi frutti con tre soli iscritti alla decima edizione del Vallate Aretine, primo atto del Trofeo Tre Regioni.
Se ne è parlato tanto nelle ultime settimane ed il risultato è ben chiaro sotto gli occhi di tutti con soli tre iscritti che hanno preso il via della decima edizione della Regolarità Sport Vallate Aretine, primo appuntamento valido per il Trofeo Tre Regioni.
Club 91 Squadra Corse, scuderia specializzata in questa disciplina, si presentava ai nastri di partenza con Alberto Ferrara, affiancato da Matteo Manni sulla consueta Opel Kadett GT/E.
Il pilota di Padova, indossati i panni della cavia per testare l’applicazione del nuovo regolamento imposto da ACI Sport, ha concluso al terzo gradino del podio assoluto ed al primo in Raggruppamento 8, quest’ultimo colto in solitaria così come per gli altri due iscritti in gara.
Tanta la delusione per una rivoluzione che sembra destinata a scontentare tutto il settore.
“Abbiamo partecipato al funerale della regolarità sport” – racconta Ferrara – “ed al Vallate Aretine ci siamo trovati a vivere il contesto al quale eravamo abituati di solito. In coda al rally, su strade chiuse al traffico e sorvegliate da commissari che proteggono noi ed il pubblico. I proprietari sono spesso al via con auto prestigiose e con abbigliamento originale dell’epoca, usando i propri mezzi con cautela, dato il valore economico, ed in piena sicurezza, con tuta e casco. Sono manifestazioni che spesso uniscono partecipanti da varie parti dell’Europa, prevalentemente corse nel nord dell’Italia, ma a Roma hanno deciso di inventare delle regole insensate. Sarebbe stato molto più semplice abolire la regolarità sport invece di ucciderla così.”
“Per come è stato concepito il regolamento 2023” – gli fa eco Daniele Martinello (presidente Club 91 Squadra Corse) – “la regolarità sport è impraticabile in quanto, con le vetture delle divisioni maggiori, è impossibile tenere le medie imposte senza superare il tetto dei settanta chilometri orari. Chi partecipa a queste gare lo fa per divertimento e non può accettare di essere sottoposto a giudizio per averlo superato. La dimostrazione di quanto dico è tangibile, è ben visibile a chiunque. I numeri, tre iscritti contro i quindici dell’edizione 2022, parlano da soli.”